Diritto

Insegnare le fake news

I consigli della Commissione europea per i docenti su come parlarne in classe.

di Giappichelli / pubblicato 27 Ottobre 2022

Nell’attuale scenario di tensioni internazionali il tema della disinformazione e delle fake news è divenuto di stretta attualità. L’Unione europea si è impegnata da tempo per implementare l’alfabetizzazione digitale e mediatica. Un elemento fondamentale nel curriculum europeo di cittadinanza, che elenca le competenze alla base della partecipazione attiva e consapevole alla vita democratica dei singoli Paesi e della comunità europea.

La capacità di valutare criticamente l’informazione e di distinguere le notizie attendibili dalle fake news, che sempre di più invadono i media digitali, creando pericolosi fenomeni di disinformazione e mala informazione, rientra sicuramente fra le competenze che è fondamentale diffondere fra i cittadini europei, soprattutto fra le giovani generazioni. I sondaggi d’opinione dell’Eurobarometro, infatti, mostrano che il 70% degli europei afferma di imbattersi spesso in notizie false o che si ritiene travisino la realtà, mentre, per il 78% degli intervistati, le fake news rappresentano un problema per la sicurezza nazionale e per la democrazia in generale.

È però significativo rilevare che, secondo dati Ocse, un tredicenne su tre non ha competenze digitali, e solo a poco più della metà dei giovani di 15 anni è stato insegnato come esaminare criticamente le informazioni. “C’è dunque – sottolinea la commissaria europea per l’Istruzione Marja Gabriel – una chiara necessità di rafforzare il ruolo dell’istruzione e della formazione nella lotta contro la disinformazione e promuovere l’alfabetizzazione digitale”. Proprio per venire incontro a questa esigenza la Commissione europea ha recentemente reso disponibili apposite Linee Guida, elaborate da un team di esperti nell’ambito del Piano europeo di azione per l’istruzione digitale 2021-2027, e destinate ai docenti del ciclo della scuola primaria e secondaria, per supportarli nell’azione educativa.

Il documento è articolato in tre parti distinte, che partono dalla costruzione dell’alfabetizzazione digitale, passando poi alla lotta contro la disinformazione e le fake news, per focalizzarsi infine sulle attività di valutazione delle competenze acquisite. Le Linee guida non si limitano a fornire elementi teorici, ma mettono a disposizione esercizi, test e proposte di attività concrete da svolgere con gli alunni.“Grazie a questo strumento – spiega la commissaria Gabriel – anche un insegnante con poca o nessuna precedente esperienza nell’istruzione digitale sarà ora in grado di spiegare efficacemente agli alunni come riconoscere la disinformazione”.

Nel corso del 2023 la Commissione europea continuerà a lavorare sui temi dell’alfabetizzazione mediatica e della disinformazione, anche attraverso il finanziamento di progetti legati al programma Erasmus+, dedicati proprio alla formazione degli insegnanti e alla creazione di programmi di studio mirati.

Consigliati