Diritto

Sul cognome dei figli, la svolta della Corte Costituzionale

Con una sentenza storica è stata dichiarata «discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio» la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre.

di Giappichelli / pubblicato 24 Maggio 2022

Se ne parlava da quarant’anni. E ora, dopo vari richiami delle istituzioni europee e tentativi di disegni di legge, si è arrivati ad una sentenza storica. Secondo la Corte Costituzionale, è «discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio» la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre. Da adesso, quindi, il figlio assumerà «il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due», si legge nella nota dell’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale. Potranno assegnare, dunque, anche solo il cognome della madre (attualmente lo si poteva affiancare unicamente come secondo cognome, dopo quello paterno) oppure entrambi, indicando per primo anche il cognome materno. Solo nel caso in cui i genitori non siano d’accordo sull’ordine, si delega la decisione al giudice («resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico»). 

sul cognome dei figli svolta della Corte Costituzionale

In attesa che la Consulta depositi la sentenza, viene data notizia che le norme censurate sono state dichiarate illegittime per contrasto con gli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione agli articoli 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: «Grazie alla Corte Costituzionale, un altro passo in avanti è stato compiuto verso l’effettiva uguaglianza di genere nell’ambito della famiglia», ha commentato la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, infatti, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, elemento fondamentale dell’identità personale. Questo vale indifferentemente per i figli nati nel matrimonio, per quelli adottivi e per i figli nati fuori dal matrimonio. Per questi ultimi, infatti, finora il codice civile prevedeva che «il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio assume il cognome del padre» (articolo 262). 

sul cognome dei figli svolta della Corte Costituzionale

Naturalmente diversi elementi sono ancora da chiarire: la nuova norma porterà ad una moltiplicazione dei cognomi, quando nasceranno i figli di persone con il doppio cognome? Oppure si potrà far decadere un cognome, con l’accordo di entrambi i genitori? Il cognome dovrà essere lo stesso per i figli degli stessi genitori? Inoltre, questa regola avrà valore anche retroattivo, consentendo quindi di cambiare cognomi assegnati in passato? Questioni che dovrà affrontare l’intervento legislativo richiesto al Parlamento italiano dalla Corte Costituzionale, considerando che già cinque proposte di legge sono in discussione alla Commissione Giustizia. Il risultato sarà l’adozione di un testo unico, che Senato e Camera dovranno poi approvare. 

Non c’è dubbio che questa sentenza detti un vero e proprio cambio di rotta, superando la concezione patriarcale e promuovendo una nuova idea di famiglia, maggiormente al passo con i tempi: «L’eguaglianza riconosciuta in un testo di legge, nella Costituzione è necessaria ma non è sufficiente», ha spiegato la ministra Cartabia. «È sempre una conquista quotidiana, da ripetere ogni volta, che deve superare barriere sociali, culturali oltre che normative».

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