Quali sono i rapporti e le connessioni tra il sistema del Blockchain e le criptovalute, prima fra tutte i bitcoin
Per capire bene cosa siano le criptovalute ed in particolare bitcoin, e la sua portata così impattante, è utile comprendere che, prima di ogni altra definizione, si tratta di un prodotto della tecnologia blockchain che ne permette la certezza del possesso e la sicurezza della sua circolazione. Avendo chiaro questo concetto possiamo apprezzare a pieno le potenzialità di questa espressione o riserva digitale di valore che lo accomuna al bene invece materiale più prezioso che conosciamo: l’oro. Usato come mezzo di pagamento, ove convenzionalmente accettato, o come bene rifugio di una nuova finanza, nessuno può più voltarsi dall’altra parte provando ad ignorarne l’esistenza.
Bitcoin e valute nazionali: norme e regole quali esempi a livello internazionale
Presa coscienza che un bitcoin esiste e può essere posseduto in un portafogli digitale definito wallet e circola in tutto il globo terrestre senza necessità di intermediari garanti delle transazioni, è opportuno capire cosa emerge se lo si confronta con le valute nazionali o “Fiat”. È la legge ancora una volta la chiave che discrimina le criptovalute dagli euro, dai dollari o dalle monete equipollenti. Infatti, il riconoscimento di queste ultime come emesse da una Banca centrale e la loro caratteristica “circolazione forzosa”, che rappresenta l’obbligo di accettarle in pagamento, sono elementi che non possono essere riscontrati nelle criptovalute, nei bitcoin. Essi, dunque sono accettati solo se coloro che li scambiano sono in accordo tra loro, completando una sorta di baratto del nuovo millennio.
Questa netta distinzione viene meno nel momento in cui un Paese come El Salvador decide, con un intervento normativo specifico, di dare valore legale a bitcoin affiancandolo al dollaro statunitense.
Il rapporto tra l’identità digitale e i processi di economia e finanza legati ai nuovi sistemi di scambio e moneta
Blockchain è una anteprima di ciò che accadrà nel nostro immediato futuro; è anche la tecnologia che promuove la sfida posta alla base della definizione dell’identità digitale decentralizzata o DID, a cui l’Unione Europea sta guardando con grande interesse. Possedere nel nostro wallet, al posto di bitcoin, delle verifiable credentials che ci identificano in modo univoco nei confronti di chiunque è quanto questa tecnologia ci permetterà di realizzare. Identificarci quindi ed interagire con i terzi senza ricorrere all’uso di provider intermediari gestori di servizi di identità o firme digitali qualificate diventa possibile. Cambia così l’interazione del sé in cui l’individuo è in grado di decidere autonomamente e senza errore o contraffazione di condividere con diversa modalità o profondità i propri dati personali, rimanendone sempre proprietario.