Da qualche settimana è uscita l’edizione numero 28 del manuale di Diritto processuale civile, firmato da Crisanto Mandrioli e Antonio Carratta. Per migliaia di universitari e avvocati, semplicemente “il Mandrioli”.
Da 48 anni al passo coi tempi. Rinnovando il look (dalla brossura al cartonato, dal cd alla banca dati online) e aggiornandosi con il cambiare delle epoche. Per rispondere sempre allo scopo per cui, nel 1974, è nato: offrire un aiuto per gli studenti.
Una storia partita da lontano, quando il professor Crisanto Mandrioli (scomparso nel novembre del 2018) insegnava all’Università di Genova: nei primi anni Settanta aveva realizzato tre volumetti di Appunti per gli studenti, che grazie al rapporto con l’editore torinese Giorgio Giappichelli sono diventati poi nel 1974 la prima edizione a stampa del Corso di diritto processuale civile. All’autore si è affiancato poi, dal 2015, il professor Antonio Carratta, ordinario di Diritto processuale civile dell’Università Roma Tre, che oggi spiega così l’obiettivo dell’opera: «Coniugare in un’equilibrata sintesi – ad uso soprattutto degli studenti – quanto di nuovo va emergendo dal continuo, inevitabile rinnovarsi del processo civile e dall’infaticabile lavoro del legislatore e i principi, i concetti e gli istituti, propri del patrimonio ideale e culturale del diritto processuale civile».


Un manuale che, per ogni volume, ha venduto ben oltre le centomila copie, ma che soprattutto «rappresenta molto più di un libro», come racconta la direttrice di produzione Rosalba Giappichelli: «Il professor Mandrioli lo chiamava addirittura “il mio quarto figlio”, oltre ai tre nati dal suo matrimonio». Uno di loro, l’avvocato Eugenio Mandrioli, ricorda ancora quel giorno in spiaggia a Riccione, quando suo padre ha iniziato a pensare a quest’opera: «Sentiva che agli studenti mancava un manuale di procedura civile ben fatto, allora ci ha detto: “Vorrà dire che dovrò realizzarlo io…”». Così come ricorda bene le valigie di libri che si portava dietro, anche in vacanza: «Otteneva dall’albergatore di far colazione alle 5, per lavorare sull’ultima edizione del manuale», continua il figlio. «Fino alla fine ci teneva a documentarsi per aggiornare il testo».

Alla casa editrice conservano ancora le bozze su cui ogni giorno l’avvocato appuntava le sue osservazioni, ritagliandosi il tempo tra la mole di lavoro in studio: «Era molto esigente e ha sempre voluto correggere da solo tutto il testo». Le sue note, scritte a mano e talvolta non semplici da decifrare per l’editore, negli anni sono andate così a formare un apparato fondamentale che ha accompagnato migliaia di studenti e professionisti. Dettando un metodo che viene portato avanti tuttora, come descrive il professor Carratta nella premessa alla nuova edizione, in cui – tra le tante novità – sono state aggiunte anche «alcune modifiche normative in conseguenza della legislazione emergenziale determinata dalla pandemia da Covid-19».
Al primo posto, per realizzare opere di qualità, viene quindi il rapporto diretto con gli autori: «Il nostro motto è “l’editoria in prima persona”», racconta Rosalba Giappichelli, che ancora ricorda tutte le volte in cui andava a Milano a trovare in studio il professore, le conversazioni con la moglie di origini romane, quella fase di bozze con in braccio la figlia appena nata, la scelta di una copertina («un giorno Mandrioli m’ha detto: “Stampiamola azzurra come il cielo di Roma”»)…Centinaia di episodi, in cui la storia di questo volume s’è intrecciata con la vita di chi ci ha lavorato.
