Circa 549.500 nuove partite Iva sono state aperte nel 2021: secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, si tratta di un vero e proprio boom, con un aumento del 18,2% rispetto al 2020. Un fenomeno da tenere sott’occhio, per comprendere le tendenze del mondo del lavoro e il modo in cui viene vissuto, in particolare dai più giovani.
Stando ai numeri registrati dal Ministero, il 67,2% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 21,6% da società di capitali, mentre solo il 3,3% è stato aperto da società di persone. A livello territoriale, si osservano numeri importanti in particolare al Nord: è qui, infatti, che si colloca circa una nuova apertura su due, con un aumento notevole rispetto all’anno precedente. In particolare in Friuli Venezia Giulia (+48,4%), Lombardia (+37,7%) e Veneto (+29%) la crescita è stata evidente. Il 31,2% delle nuove aperture si registra al Sud e nelle Isole, mentre il 21% al Centro. Tutte le regioni hanno visto dunque un aumento di avviamenti.

Quali settori produttivi sono stati maggiormente coinvolti dal boom? Innanzitutto il settore del commercio, con il 22,8% di nuove partite Iva. Quindi le attività professionali (17,3%) e l’edilizia (10,6%). Rispetto al 2020, alcuni numeri fanno particolarmente riflettere: le attività immobiliari, ad esempio, hanno sfiorato un aumento del 30% di nuove partite Iva. Similmente, il settore delle costruzioni ha registrato una crescita del 28,9%. Al contrario, nella sanità s’è verificata una lieve flessione degli avviamenti: -3,6%, dopo il forte incremento registrato in concomitanza con il dilagare della pandemia, nel 2020.
Un segnale particolarmente eloquente è l’esplosione dell’apertura di partite Iva da parte di soggetti non residenti (+185,6%), evidentemente in correlazione con la crescita esponenziale del settore della vendite on-line. Inoltre, il 18% degli avvianti è nato all’estero. Le agevolazioni in termini di tassazione hanno giocato un ruolo decisivo: nel 2021, 239.203 soggetti hanno aderito al regime forfettario, registrando una crescita dell’11% in confronto all’anno precedente. Di fatto, quasi una nuova partita Iva su due rientra nel regime forfettario.

Anche l’età di chi avvia la partita Iva fotografa una situazione interessante: il 48,4% delle nuove partite Iva, infatti, è stato aperto da giovani fino a 35 anni ed il 30,7% da persone tra i 36-50 anni. Da tempo assistiamo ad un fenomeno che è stato ribattezzato “Great Resignation“: sull’onda dei principi della cosiddetta Yolo Economy (acronimo di “You Only Live Once”), una concezione diffusa soprattutto nel mondo anglosassone e in particolare tra i giovani Millennials, si registra la tendenza ad abbandonare il proprio lavoro spontaneamente, per lanciare un progetto imprenditoriale personale o dar vita ad un sogno da tempo nel cassetto. Alla radice c’è spesso la ricerca di soluzioni più appaganti e flessibili, la voglia di cambiamento provocata anche dalla pandemia, l’esigenza di una migliore gestione del tempo. Tutti elementi che hanno portato, oggi, ai dati registrati dal Ministero negli ultimi mesi.
