Diritto

Più tutele per i lavoratori dello spettacolo

Nel DDL approvato dal Senato, si prevedono maggiori tutele per i lavoratori dello spettacolo. Ecco le principali novità

di Giappichelli / pubblicato 13 Giugno 2022

Finalmente arrivano nuove tutele per i lavoratori dello spettacolo. Il 18 maggio, infatti, il Senato ha approvato il disegno di legge n. 2318 per lo “Statuto sociale dei lavori nel settore creativo, dello spettacolo e delle arti performative”. Il provvedimento, che è passato ora all’esame della Camera, contiene le linee di indirizzo per un nuovo codice dello spettacolo da attuare con l’emanazione dei decreti delegati, oltre a recare disposizioni operative per un settore così colpito dalle conseguenze della pandemia. 

Innanzitutto il disegno di legge introduce diverse novità. La principale è rappresentata dall’indennità di discontinuità: gli artisti potranno godere di una sorta di sussidio nei periodi di stop, dunque finalmente verrà previsto un sostentamento nei periodi senza contratto (particolarmente frequenti in questo tipo di attività). Fondamentale il riconoscimento dei tempi di preparazione, formazione e studio quali parti integranti dei tempi di lavoro effettivo: per i lavoratori delle arti creative e dello spettacolo dal vivo, una vera e propria rivoluzione. 

tutele per i lavoratori dello spettacolo

Ma non solo. Tra le altre novità, viene istituito presso il Ministero della cultura il “Registro nazionale dei lavoratori operanti nel settore dello spettacolo”. Nel decreto che il Ministero della cultura emanerà entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge delega, saranno contenuti ulteriori dettagli e regolamenti rispetto al nuovo Registro. Ad ogni modo, l’iscrizione al Registro non costituirà condizione per l’esercizio delle attività professionali. Inoltre, secondo l’articolo 5 del DDL viene creato presso il Ministero della Cultura un “Osservatorio dello spettacolo”, con la finalità di coordinamento con le attività degli osservatori regionali dello spettacolo e la facoltà di stipulare convenzioni con le università per svolgere tirocini formativi curriculari (per studenti di corsi di laurea o post-laurea).

Il provvedimento riconosce poi la professione di agente o rappresentante per lo spettacolo dal vivo e istituisce, presso il ministero della Cultura, il relativo Registro Nazionale. In particolare, viene stabilita l’incompatibilità dell’attività di agente con quella di direttore, direttore artistico, consulente artistico o sovrintendente, anche a titolo gratuito, di un ente destinatario di finanziamenti pubblici superiori a centomila euro. Infine, l’articolo 8 prevede che l’Inps attivi, sul proprio portale, specifici servizi di informazione e comunicazione rivolti agli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo. Un modo per favorire l’accesso alle prestazioni e ai servizi telematici. Con lo stesso fine, verrà creato il canale di accesso “Sportello unico per lo spettacolo”, semplificando le procedure per ottenere il certificato di agibilità. 

tutele per i lavoratori dello spettacolo

Si stabilisce anche una delega per la redazione di un Codice dello spettacolo, un testo unico che armonizzi la normativa attuale. Uno dei problemi all’origine di questo disegno di legge, infatti, è proprio la necessità di una sistemazione organica del settore dello spettacolo, in grado di conferirgli “un assetto più efficace, organico e conforme ai principi di semplificazione delle procedure amministrative e ottimizzazione della spesa”. L’iter ha avuto inizio nel gennaio 2021, quando il deputato Matteo Orfini e il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Cultura a Palazzo Madama, hanno depositato in Senato e Camera il testo del disegno di legge. E oggi, in attesa dell’esame della Camera, viene così commentato dal Ministro della cultura, Dario Franceschini: “Un importante passo avanti per il completamento del nuovo welfare dello spettacolo”.

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